۱۳۹۲ بهمن ۳, پنجشنبه

Federico Fellini 8 ½ : Asa Nisi Masa



Asa Nisi Masa
Concludiamo l’omaggio a Federico Fellini nel ventennale della sua morte con questa ultima parte, integrante degli altri articoli precedentemente pubblicati sul film ”Otto Mezzo”, che hanno cambiato tutta la letteratura felliniana finora scritta. Alleghiamo inoltra a questo articolo alcune foto del regista Sergio Rubini, l’attore Michele Placido e l’attrice Claudia Cardinale mentre esaminano e dibattono insieme al Dott. Jamshid Ashough, autore della nuova letteratura e nostro collaboratore, gli articoli precedenti pubblicati sul nostro giornale “DA LEGGERE”
                                                                             Il Direttore Editoriale Luigi Colantonio                                                        

Federico Fellini 8 ½ : Asa Nisi Masa
Bisogna seguire per quasi sei minuti con maggiore concentrazione ed enorme attenzione ogni fotogramma ed ogni parola, altrimenti si rischia di non capire il concetto della filosofia felliniana ed il significato dell' intero film. Entriamo nel vivo del film qualche secondo prima che Maurice con la sua bacchetta magica entra in scena. Gloria, l’amante giovanissima di Mezzabotta, dice “sentite che voce della sorgente, acqua felice la chiamavano i latini”. Subito dopo Maurice curvandosi entra in scena e chiama la sua compagna dicendo: “MAYA” la quale legge i pensieri dei presenti. Il modo in cui Maurice entra in scena ha il significato di entrare in qualche parte ed in questo caso fa il suo ingresso nella filosofia Maya . Poi la fidanzata del produttore dice: “avrei gran paura a far leggere i miei pensieri”. Al che il produttore le risponde subito: “Sta tranquilla che tu non corri alcun pericolo”, intendendo che lei avesse la testa vuota. Maurice si concentra su Guido e trasmette il suo pensiero  a Maya che proclama “non capisco” mentre sulla lavagna scrive la famose seguenti lettere “Asa Nisi Masa”. Si pensa che sia il cosiddetto linguaggio "serpentino", che consiste nel dividere una parola in sillaba  (A-NI-MA) e aggiungere a ogni sillaba una S più la vocale della sillaba. Per ottenere ANIMA. Questa versione non convince e non è giustificata con le scene che vengono prima o dopo delle parole Asa Nisi Masa sulla lavagna. Trovare per forza a tutti costi un significato come ANIMA a queste lettere non è corretto. Cosa significa allora Asa Nisa Masa? Bisogna collegare il riferimento “i latini” al “ vuoto” l’intenzione del produttore ed al “Maya”. I Latini ci indirizzano ad un'altra lingua antica, il Sanscrito che è una lingua antica dell’indù ed il suo ruolo nella cultura indiana è simile a quello del latino e la parola sarebbe Shunyata che significa “il vuoto”, sottinteso dal produttore rivolto alla proprio fidanzata, ma significa anche illusione. Maya principio universale della filosofia induista, intimamente associato al brahman. Mentre brahaman rappresenta la verità, lo spirito assoluto, la maya è l’illusione, il velo(ecco perché la sensitiva in queste scene ha un velo sugli occhi) che copre la vera essenza del brahman così che gli uomini non riescono a distinguere la fondamentale unità spirituale del cosmo e restano ingannati dalla molteplicità(ecco perchè Fellini utilizza molte scene  difficili da interpretare) del mondo fenomenico. La scuola induista del Vedanta ha sottolineato in modo particolare la forza della maya, che si manifesta nell’aspetto dell’avidya(la non-conoscenza) che svia l’uomo dalla verità assoluta dell’identità di brahman(anima universale) e atman(anima individuale). Pur avendo anima universale ed anima individuale comunque il significato di “Asa Nisi Masa”, non è anima. Ma nell’atman incontriamo una formula Tat Tvam Asi che significa “lo sei tu stesso”. Dunque Maya nella cultura occidentale è Monismo assoluto mentre nella cultura Indù si chiama “ADVAITA VEDANTA” che significa non dualismo, “non pensiero” per questo motivo Fellini non ha mai pensato per la sua vita artistica; andava avanti solo con il sentimento. Allora questo Genio come può fare per mettere in scena  l’illusione della Maya? Lo fa portandoci direttamente da Andrea Mantegna, pittore ed incisore Italiano (1431- 1506)  e ci lascia nella camera degli sposi, dipinto dal 1465 al 1474. Mantegna studiò una decorazione ad affresco che investiva tutte le pareti e le volte del soffitto, adeguandosi ai limiti architettonici dell'ambiente, ma al tempo stesso sfondando illusionisticamente le pareti con la pittura che crea uno spazio dilatato ben oltre i limiti fisici della stanza. Infatti sulla parete bianca, dietro la nonnina che sta pisolando, si vede l’ombra gigante della mamma che va ad inglobare l’ombra piccola di Guido bambino, perché il bimbo è ancora privo di pensiero e di ideologie ma viene attrezzato dai grandi che portano con sé l’illusione. Poi le ombre si fondano tra di loro ma è l’ombra grande che porta via con sé l’ombra piccola. Poi le scene che si susseguono hanno il significato del quadro di Mantegna. C’è un Oculo, una piccola apertura nel soffitto che può essere anche di ferro battuto, per cui nel letto del bambino c’è un ferro da stiro a carbone. L’Oculo viene utilizzato anche per far penetrare la pioggia. La presenza del Putto, che indica la presenza di bambini nudi quasi sempre di sesso maschile, viene utilizzato anche nella vendemmia. In queste scene vediamo i bambini nudi che stanno facendo il bagno dentro una botte sotto l’Oculo ed una bimba che lancia su di loro chicchi d’uva che rappresentano la vendemmia. I putti nello scultore prendono ancora una forma più decorativa e sono sorreggenti ghirlande, come per esempio nei sacri faggi che sono dei contenitori, solitamente di pietra, destinati a custodire una bara o il corpo di un defunto. Infatti si nota perfettamente la presenza di due tombe. Putto spesso raffigurato con le ali e per questo motivo la ragazza prima di dire Asa Nisi Masa muove le sue due mani come fossero due ali e indica un quadro appeso sul muro per indirizzarci verso un pittore ed il suo quadro di riferimento. E la vecchia, mentre parla del suo mancato sposo raccoglie le tende che sono estese su una struttura di legno, fatto come cupola di soffitto della camera degli sposi. Fellini per tre motivi si muove in questo modo, per dimostrare la sua genialità e creatività, nonché una illusione  che è presente dentro un Profeta. Che è l’unico profeta che ha creato una dinastia religiosa? Infatti la camera degli sposi è stata fatta per una celebrazione politico-religiosa dinastica di una intera famiglia. Ed ecco perché tutte le scene si svolgono nella sala gigante dove avvengono più tardi le scene di poligamia. Nelle scene dell’Harem, Guido si immerge nella botte dell’illusione dove nella sua infanzia i bambini facevano il bagno. Fellini con questa scena trasmette l’illusione di questa religione.
Sempre la presenza di questi bambini veniva attribuita alle biografia di Fellini, mentre lui spesso dichiarava:“Quando insistono sui fattori autobiografici mi sembra che non sia giusto, che non sia vero”. 
  
Jamshid Ashough    
05.01.2014        
       
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